Alessio Barchitta      |      Artwork
Pop Show è un’installazione ambientale che tende a ribaltare il rapporto tra l’uomo e l’immagine che ha di se stesso. Se l’odore persistente dei pop-corn scoppiati a “suon” di colonne sonore cinematografiche inviterebbe lo spettatore a riprodurre un’azione quotidiana e automatica – mangiare i pop-corn – l’impossibilità di realizzare questo desiderio comporta un fastidio, da una parte, e un monito dall’altra. La proibizione è la chiave di volta di quest’opera che l’artista mutua a partire da un preciso immaginario: i pop-corn sono il simbolo di una visione passiva dello spettatore nei confronti dell’immagine cinematografica, nello specifico, e più in generale, riguardano la finzione dell’immagine contemporanea. Anche a livello storico d’altronde la massiccia coltivazione di mais imposta all’Italia dall’importazione americana nel dopoguerra rappresentò l’omologazione e il pop-corn la distruzione della bio-diversità, quindi la fine dell’unicità. Qui i pop-corn sono l’immagine dinamica, quindi attiva, che guarda allo spettatore, rendendolo consapevole della sua condizione di automa soggetto a bombardamento visivo e sonoro. La “drammaturgia musicale” dell’opera è una citazione del cinema internazionale che ne esalta una certa connotazione violenta. Come spesso accade con il lavoro dell’artista Pop Show, prodotto in residenza (Discontinuo, Barcellona Pozzo di Gotto, luglio-agosto 2019), è versatile e adattabile a spazi anche molto diversi tra loro proprio per le qualità che lo caratterizzano. È immediatamente riconoscibile il richiamo alla cultura pop e di massa ed è immersivo: questo fantomatico cinema è circondato da un tendaggio a strisce colorate che influenza fortemente la fruizione.
Testo di Silvia Maiuri
Pop Show is an environmental installation that tends to reverse the relationship between man and the the way he sees himself. If the persistent smell of popcorn bursting to the sound of cinematographic soundtracks would invite the viewer to reproduce a daily and automatic action – eating popcorn – the impossibility of realising this desire entails a nuisance, on the one hand , and a warning from the other. Prohibition is the keystone of this work that the artist borrows from a precise imagery: pop-corns are the symbol of a passive vision of the viewer towards the cinematographic image, specifically, and more generally , concern the fiction of the contemporary image. Even on a historical level, on the other hand, the massive cultivation of corn imposed on Italy by American imports after war represented the homologation and popcorn the destruction of bio-diversity, therefore the end of uniqueness. Here pop-corns are the dynamic, therefore active, image that looks at the viewer, making him aware of his condition as an automaton subject to visual and sound bombardment. The “musical dramaturgy” of the work is a quotation from international cinema which enhances its certain violent connotation. As it often happens with the work of the artist Pop Show, produced in residence (Discontinuo, Barcellona Pozzo di Gotto, July-August 2019), it is versatile and adaptable to spaces that are also very different from each other precisely for the qualities that characterise it. The reference to pop and mass culture is immediately recognisable and it is immersive: this phantom cinema is surrounded by a curtain with coloured stripes that strongly influences the use.
Text by Silvia Maiuri
Plexiglass, pop-corn, diffusore sonoro, acciaio, tessuto.
Dimensioni ambientali
2019